La tutela della biodiversità non può prescindere dalla lotta alla povertà.
Il degrado ambientale è particolarmente grave nelle aree più povere del mondo, dove si ricorre intensivamente alle risorse naturali, senza una pianificazione sostenibile, per badare alla propria sopravvivenza quotidiana.
Kigoma, la regione in cui si trova “Sanganigwa Children’s Home”, è una delle più isolate e depresse della Tanzania e la maggior parte della popolazione vive in condizioni di estrema povertà.
Kigoma, la regione in cui si trova “Sanganigwa Children’s Home”, è una delle più isolate e depresse della Tanzania e la maggior parte della popolazione vive in condizioni di estrema povertà: il reddito pro capite annuo è di circa 530 euro, circa 44 euro al mese, ma il costo della vita è relativamente alto, con un litro di latte che costa 0,45-0,60 euro.
Fattori quali la povertà, la disintegrazione sociale e gli effetti della pandemia da AIDS contribuiscono ad una permanente condizione di degrado e vulnerabilità, che colpisce in particolare e con andamento crescente i minori. I bambini sono spesso sfruttati e trascurati, e subiscono diverse forme di violenza psicologica e fisica sia intra-familiare che istituzionale (scuola).
Sanganigwa è nato nel luglio 1995 grazie ad un finanziamento di NORAD, l’Agenzia Norvegese per la Cooperazione allo Sviluppo, che ha permesso di avviare il progetto e ristrutturare i dormitori. Alla sua fondazione i bambini erano seguiti dalla pedagoga norvegese Astrid Yangaard, fondatrice dell’orfanotrofio insieme alla locale diocesi cattolica.
Nel 1997 il contributo di NORAD terminò e, non potendo la chiesa locale garantire il mantenimento dei bambini, Sanganigwa si trovò abbandonato a se stesso. Da quel momento, Daniela De Donno, biologa e presidente del JGI Italia, prese a cuore la sorte di Sanganigwa e avviò il programma di “sostegno a distanza” del JGI Italia in favore dei bambini dell’orfanotrofio, per far fronte alle disperate necessità economiche.
Il progetto è stato da allora finanziato da tutti coloro che, sensibili ai temi della solidarietà, si sono fatti carico di sostenere le spese necessarie al mantenimento dei bambini. Fino ad oggi, il JGI Italia è stato impegnato:
- – a sostenere le spese alimentari, mediche, scolastiche e ricreative dei bambini del Centro,
- – a contribuire mensilmente al salario di tutti i lavoratori che vi operano,
- – ad occuparsi del mantenimento delle strutture preesistenti,
- – all’edificazione di nuove strutture, ove necessario.
Negli ultimi anni gli sforzi si sono concentrati nel lanciare anche altre attività che contribuiranno al progressivo autosostentamento del Centro (orti biologici, allevamento di polli e anatre, etc).